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Krol al Corsera: «A Napoli gli anni più belli della mia carriera, più dell’Ajax»

Al quotidiano di via Solferino: «L’Olanda è stata la libertà. Ma la passione e l’ambiente che ho trovato in Italia erano del tutto nuovi per me. Sono rimasto folgorato».

Krol al Corsera: «A Napoli gli anni più belli della mia carriera, più dell’Ajax»

Al Corriere della Sera

In vista della sfida di Champions tra Ajax e Juventus, il Corriere della Sera ha intervistato Ruud Krol che ha sì ricordato la sua Olanda ma soprattutto la sua esperienza napoletana.

«La mia Olanda, l’Olanda di Michuls e Cruyff era una filosofia nuova, basata sulla gioventù, sulla polivalenza in campo, sulla libertà fuori. Insomma, eravamo la modernità: avere 15 anni o 18 non importava, contavano il talento e le responsabilità che uno sapeva prendersi. Libertà era una parola chiave: conciliavamo il professionismo, la tattica e la preparazione con il nostro modo di vivere il calcio: per noi stare sei settimane in ritiro senza le famiglie era impossibile».

Ha poi parlato di Napoli.

«Quei quattro anni sono stati i più belli della mia carriera, più di quelli all’Ajax, del calcio totale. La passione e l’ambiente che ho trovato in Italia erano del tutto nuovi per me. Sono rimasto folgorato. Avevo parlato con Bearzot prima di arrivare. E anche con Tardelli, Rossi e Cabrini. Credevo di sapere cosa aspettarmi, ma Napoli era qualcosa di ancora più grande».

L’adattamento al gioco italiano

«Nella mia testa c’era sempre l’intenzione di avanzare a metà campo per creare un vantaggio numerico. E per i difensori attorno a me fu molto difficile adattarsi al mio stile, soprattutto all’inizio».

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